Dalla consapevolezza della forte religiosità radicata nel cuore dell’Isola e con la voglia di far rivivere, in maniera partecipativa, tradizioni di cui la memoria si perde nel tempo, nasce “Il Cammino di San Saturnino”. Un percorso che prende vita dalla collaborazione tra l’Associazione Athanatos e l’Associazione Chelu e Luna. La prima si occupa da tempo dell’organizzazione di grandi eventi di carattere culturale ed educativo; la seconda, di recente costituzione, nasce con lo scopo di valorizzare le tradizioni storico culturali della Sardegna. 

Un santo, quattro paesi devoti al martire e un pellegrinaggio che diventa occasione di gemellaggio per queste realtà.Un viaggio attraverso i luoghi e con le persone, un percorso alla scoperta dei riti, delle tradizioni. Un’occasione dove il viaggio e la devozione diventano momento magico di incontro, ricerca di elevazione spirituale e riscoperta del proprio sé interiore. 

Nel 2017 il percorso stabilito per il pellegrinaggio devozionale ha abbracciatpo Cagliari, Ussana, Gergei e Isili.

Il “Cammino di San Saturnino” si presenta come la rievocazione di ancestrali riti religiosi, parte integrante della nostra cultura ma troppo spesso dimenticati sotto la coltre della polvere del tempo, da cui prende avvio un progetto di più ampio respiro. Un cammino che abbraccia gli aspetti storici, culturali, archeologi, turistici ed ambientali della Sardegna concretizzato in un quadrilatero ideale che vede i suoi vertici nei quattro comuni coinvolti. 

La rievocazione storica degli eventi che hanno segnato a più riprese la vita del santo patrono, così come tutte le attività previste per animare il territorio nell’arco delle cinque giornate, sono state studiate ed organizzate con uno scopo ben preciso. L’idea di base su cui si è sviluppato il “Cammino di San Saturnino” prende l’avvio dal desiderio di far conoscere la Sardegna nelle sue variegate sfaccettature. Un percorso che attraverso le iniziative che vanno oltre la promozione del più noto azzurro del nostro mare, dirottano l’attenzione verso un altro tipo di bellezza, quella meno conosciuta e più suggestiva dell’entroterra isolano. Un fil rouge, quello delle tradizioni religiose e popolari, che unisce una realtà metropolitana con il calore e l’accoglienza dei paesi dell’interno. 

                                                  

 

          

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